L’inestimabile importanza di uno Sketchbook Brutto

Questi ultimi otto (+) mesi pensavo che la mia vita si stesse sgretolando come un cracker e tutti i bei progetti artistici che avevo (compresa la scrittura di questo blog) sono sfumati e scomparsi dal mio radar per un buon momento. Tenere in mano una matita o pensare di fare un disegno mi scatenava un’ondata d’angoscia terribile… sorpassata solo dall’angoscia datami dal pensiero di essere ricaduta ancora una volta in un blocco creativo.

E’ un loop che conosco molto bene, so che non è ne la prima ne l’ultima volta in cui ci casco… Molta gente creativa (in tutti i campi e in tutte le epoche) ha già conosciuto questo disagio intenso. Ma chi ha fatto questa esperienza ed é riuscito a uscire dal loop sa che per rimettersi in carreggiata ci vuole tempo, gentilezza verso se stessi, accettazione del fallimento e una buona dose di coraggio.

Anch’io ne sono ben consapevole, però é come se ogni volta dovessi re-imparare da capo: trovare di nuovo il coraggio, ricordarmi di nuovo come non essere troppo dura con me stessa, accettare di nuovo un fallimento. Tutto questo é estremamente faticoso… ma è la sola via, non ci sono scorciatoie.

Nel mio processo di guarigione (che dura da qualche mese ed é ancora in atto) mi è stato di inestimabile aiuto il mio Sketchbook Brutto. Un quadernetto da 2 euro, di carta di infima qualità, formato A6, su cui ho disegnato cercando di non guardare alla qualità, ma solo alla quantità: una pagina al giorno, non importa se farà schifo. Questo umile oggettino (che ho amato e odiato a seconda dell’umore del giorno) è uno dei più potenti strumenti che io abbia sperimentato per ridarmi fiducia nelle mie capacità. Mi ha aiutata ad accettare una verità semplice ma spesso dimenticata: puoi disegnare male e non sarà la fine del mondo, quindi disegna il più possibile perché solo così potrai migliorare.

Ho deciso quindi di fare uno “sketchbook tour” molto onesto per mostrare che quando dico che mi sono sentita libera di disegnare “male” intendo dire proprio male. Per mesi. E che va bene così. Per i disegni belli frutto di questo cammino ci sarà tempo, ma adesso ci tengo a condividere questa tappa difficile che ho attraversato, perché può capitare a chiunque e non bisogna lasciarsi abbattere! Per quanto brutto sia ciò che esce dalla tua penna l’importante resta tenere l’energia in movimento, e non il risultato finale.

Alla prossima

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